Il progetto

Quest’idea nasce dalla conoscenza avvenuta grazie alla rete culturale lanciata a partire dal 2006 dall’Ecomuseo dell’Argentario: rete che coinvolge il territorio dell’Altopiano del Calisio, zona territoriale posta subito a nord-est della città di Trento.

Una corale e una compagnia teatrale: due mondi artistici diversi, con caratteristiche e peculiarità non affini che si sono messi in gioco e confrontati trovando un percorso artistico comune, nella convinzione che la cultura non ha confini poiché favorisce la conoscenza dell’altro. Le due realtà, hanno quindi cominciato a pensare a come riuscire a realizzare insieme un evento culturale. Un evento culturale che fosse sintesi dei percorsi artistici costruiti negli anni dalle due compagini: la vibrante atmosfera della polifonia e la densità delle parole messe in verso.

Innanzi tutto, è risultata chiara la necessità di utilizzare uno strumento comune: la voce. Voce che è il mezzo comunicativo che canto e teatro hanno in comune al di là delle singole esigenze acustiche. Come seconda caratteristica, l’intenzione di proporsi e proporre al pubblico qualcosa di coinvolgente, culturalmente ricercato e che costringesse ad un profondo ascolto. Da queste premesse è nato Emmanuel: commistione di Canto Sacro e poesia laica.

Questo evento culturale porta il pubblico di fronte a tematiche che interrogano ogni uomo nel profondo: per simbiosi o antitesia, si finisce per entrare in uno stato di profondo ascolto. È indubbio che nell’accostarsi alla figura di Gesù di Nazaret, questo succeda. A tutti: che siano compositori attenti alla sacralità come Kodaly, Hassler, Jacopone da Todi, o cantautori laici come De Andrè. Ma non è la contrapposizione fra religiosità e laicità che qui si sviluppa: non si distingue fra un credo religioso e una visione laica. Qui ci si interroga sulla Verità. Al pubblico e agli attori (intendendo per attori i coristi, i lettori e l’ambientazione illuminotecnica), si propone un “kairos”, un tempo opportuno di sospensione e riflessione, nella convinzione che soffermarsi su una storia affascinante e controversa come quella del Cristo, possa allargare gli orizzonti e perpetrare la magia dell’incontro che anche la cultura deve saper creare.

Il cardine di questa proposta culturale è la struggente suggestione che scaturisce nell’accostare il sacro e il profano quando si è di fronte alla vita di Gesù di Nazaret. Attraverso la lettura dei testi de “La Buona novella” di Fabrizio de Andrè, modulati dal Canto Sacro di noti autori, viene ripercorsa l’esperienza dell’uomo comune che incarna nel vissuto quotidiano il suo slancio verso il divino. La Coralità Sacra, esaltata dalla polifonia, realizza la tensione dell’uomo verso il divino e concretizza il concetto infinito del divino attraverso il suo espandersi e riempire gli spazi. I testi delle canzoni dell’album di De Andrè, che qui sono resi e trattati come poesia, incarnano la realtà umana che è fragile e radicata nella storia (quindi limitata temporalmente), sottolineando al contempo la capacità dell’uomo di ascolto e intuizione dell’infinità del cosmo.

Un’immersione radicale, così com’è il titolo del percorso artistico che muove i passi da una delle radici ebraiche del nome di Gesù: Emmanuel – con noi e El(ohim) – Dio è con noi. Specificatamente, vengono ripercorse le vicende che ruotarono attorno alla nascita di quel bambino, Emmanuel. Viene attraversato un prima, fatto dell’inspiegabile gravidanza di una sedicenne e dei dubbi di un vecchio falegname, per giungere fino a quella soglia segnata da una condanna a morte, supplizio dedicato ai malfattori. Una serie di vicende scandalose per i contemporanei di quella famiglia. Così come fu scandalosa la vita di Emmanuel che incontrava prostitute e usurai, e che insegnava il diritto al perdono. Vicende che ancor oggi aprono molte domande le cui risposte sono figlie di un percorso fatto di paziente ascolto.

Ecco che allora, alle domande della poesia laica, dure ma cristalline, l’atmosfera sublime del Canto Sacro prova a restituire un perché. Tutto ciò, ricamato da una pulita ma puntigliosa atmosfera illuminotecnica, rivolta a far cogliere le varie sfumature dello scorrere dell’evento e a sottolineare l’esperienza umana della ricerca della verità filtrata attraverso l’emozione e i sensi!

Questa proposta artistica ha come ambientazione naturale chiese, conventi, eremi, luoghi che richiamino alla sacralità della vita, perché questi luoghi riescono a restituire maggior forza a quanto proposto. Questo perché sono naturali luoghi di ascolto, incontro e comprensione. Anche per questo, il progetto è stato sottoposto all’Ufficio Musica Sacra dell’Arcidiocesi di Trento. L’ufficio, verificato in dettaglio il materiale sottoposto, ha constatato che si tratta di una manifestazione particolare dove testi e canti sacri vengono combinati per narrare la vicenda umana del Cristo. Ha considerato il progetto ben congeniato, soprattutto per la presenza di un buon repertorio sacro che rende tollerabile la recita dei testi di De André, che in sé non sono destinati per un utilizzo in chiesa, riscontrando in esso una rispondenza al fine ultimo per il quale la Chiesa si apre anche ai concerti o alle sacre rappresentazioni e cioè l’edificazione spirituale di quanti sono invitati. Ha quindi concesso in data 29 febbraio 2008 l’autorizzazione al progetto per l’esecuzione in chiesa (il testo sopra riportato è una sintesi di tale documento).

La durata dell’evento è di circa 60 minuti.

Programma

ADVENTI ENEK – Zoltan Kodaly

L’infanzia di Maria – Fabrizio DeAndrè

VERBUM CARO FACTUM EST – Hans Leo Hassler

Il ritorno di Giuseppe – Fabrizio DeAndrè

JOSEPH, FILI DAVID – Javier Busto

Il sogno di Maria – Fabrizio DeAndrè

AVE MARIA – Javier Busto

Ave Maria – Fabrizio DeAndrè

HYMN TO THE VIRGIN – Benjamin Britten

Maria nella bottega di un falegname – Fabrizio DeAndrè

AVE VERUM CORPUS – Camille Saint Seans

Via della croce – Fabrizio DeAndrè

GERUSALEMME – Bepi De Marzi

Tre Madri – Fabrizio DeAndrè

VOI K’AMATE LO CHRIATORE – Jacopone da Todi, musica C. Moser

Il testamento di Tito – Fabrizio DeAndrè

Lodate il Signore – Fabrizio DeAndrè

EXULTATE DEO – Alessandro Scarlatti

I personaggi e gli interpreti

canti Corale Polifonica S. Biagio di Albiano

direzione di Giorgio Pisetta

voci Chiara Santuari, Lorena Simoni, Roberto Volcan, Kristian Civetta

regia di Sergio Bortolotti

luci Stefano Bassetti – coordinamento fonico Andrea Volani

La Corale Polifonica San Biagio di Albiano

Di una propensione alla coralità in quel di Albiano, si trova traccia a partire dal 1855 quando venne istituita una scuola di canto. Da allora vari gruppi corali hanno portato avanti la tradizione canora, legata principalmente alle celebrazioni liturgiche: l’ultima ricostituzione risale al 1970.
La Corale Polifonica S. Biagio, nell’attuale conformazione, ha all’attivo attività concertistiche e di rassegna in ambito regionale, nazionale ed estero, nonché diverse partecipazioni a concorsi corali.
Composta da circa quaranta elementi misti, il suo repertorio principale riguarda la musica sacra e religiosa, interpreta attraverso la polifonia classica antica e contemporanea, la lauda, il canto popolare religioso e lo spiritual.
A fianco di questo repertorio, alcuni brani di musica profana, sia classica che popolare (canti di montagna e folklore internazionale) che presentano per l’interpretazione polifonica, un’alternativa originale e godibile alle tradizionali interpretazioni.
Per ulteriori informazioni: www.coralesanbiagio.it