Di Roberto Volcan

 

Il progetto

Volevamo fare un salto indietro, nelle nostre radici e prendere in esame il mondo leggendario e fantastico dei “canopi”, gli antichi minatori che nelle cave di argento del monte Calisio, hanno lasciato di sé un’impronta molto importante per la cultura delle montagne della nostra zona. E durante la ricerca che abbiamo svolto, ci siamo accorti, che il confine fra storia e leggenda era quanto mai labile. Le analogie fra questi personaggi duri e quasi misteriosi, e quelli che popolavano le fiabe dell’epoca, erano davvero singolari. Allora ci siamo addentrati nel mondo dei cantastorie, che delle fiabe erano i tramandatori orali, riscoprendone tutto il fascino. Forse l’idea di farli rivivere per un po’ nel nostro mondo multimediale e moderno, non è del tutto sbagliata e così ci siamo sostituiti a loro per raccontare un pezzetto della nostra storia e delle nostre tradizioni, ad un pubblico che, come avveniva negli antichi filò, non è composto di soli bambini.
Ancora una volta quindi, teatro di narrazione e della memoria, ed ancora una volta per far ritrovare al pubblico il gusto di ascoltare qualcuno, che racconti una storia. Tutta la scena si svolge attorno ad un vecchio lavatoio di paese, che una volta era il luogo dove ogni giorno le donne si trovavano e dove le lavandaie si scambiavano confidenze, pettegolezzi ed informazioni. Un luogo rappresentativo e simbolico quindi, di una realtà rurale che si è andata ormai quasi spegnendo, e che non a caso abbiamo voluto diventasse il perno, intorno al quale ruota tutta quanta la rappresentazione.

La durata dell’intero spettacolo è di circa 45  minuti, senza intervallo, e trova il suo ideale collocamento in un contesto di pubblico particolarmente sensibile alla riscoperta delle tradizioni, o comunque di un pubblico, che sappia apprezzare come, si possano a volte riscontrare spunti di vera poesia, anche in argomenti che a torto sono di solito destinati ai bambini.

I personaggi e gli interpreti

Christian Dallapiccola cantastorie
Paolo Pezzano Fiasca
Alice Dalmonech Prima lavandaia
Irene Rella Seconda lavandaia
Anna Brugnara Terza lavandaia

Luci e musiche di Andrea Volani

Scenografie di Paolo Nones

Regia di Sergio Bortolotti