Il rispetto per i testi, e quindi per il pubblico, ha fatto si che il cuore delle scelte del T.I.M. siano le storie: storie che si lasciano non solo declamare, ma anche cantare o suonare o ballare; storie che emozionino, che facciano godere gli attori, storie che stimolino registi, scenografi, fonici, datori luce. insomma “buone storie da raccontare”! Ed il racconto ha segnato e segna le produzioni del T.I.M. che traggono ispirazione dalla narrativa contemporanea e dalle storie prossimali, quelle che si possono scovare dal vicino della porta accanto, nel proprio territorio. Una sorta di neorealismo teatrale in cui l’emozione è prioritaria rispetto alla tecnica teatrale fine a se stessa.